Italian, 31.jul.25

31 Luglio 2025
Come scritto a Prasanthi Nilayam oggi
Un povero contadino si gettò nel fiume in piena per recuperare un fascio di tappeti, che in realtà era un orso trascinato dalla corrente impetuosa, e scoprì che il fascio lo stringeva così forte che non riusciva a liberarsi; anche l’essere umano si getta nell’acqua per recuperare ciò che considera un tesoro ma rimane intrappolato e legato. Ecco perché i santi di questa terra hanno insegnato ai suoi abitanti che sono figli dell’immortalità, depositari di pace, di gioia, di verità e giustizia e padroni dei sensi. Naturalmente, le persone possono avere dei desideri, un certo desiderio di raggiungere il benessere, qualche tentativo di guadagnarsi la contentezza, ma questi devono essere come quello del malato che brama la medicina. Il cibo, le bevande, la casa e le vesti devono essere secondari rispetto ai bisogni dello spirito, all’educazione delle emozioni, delle passioni e degli impulsi, devono occupare il posto che oggi occupano il sale e il pepe sulla tavola. L’uppu deve essere secondario rispetto al pappu, cioè non si può avere più sale della quantità di pietanza e neppure una quantità uguale. Nello stesso modo, gli sforzi per raggiungere la salute, il benessere, ecc. devono essere sufficienti a sostenere il percorso spirituale, né più né meno.



Discorso Divino del 2 ottobre 1965

Il corpo è come un rifugio temporaneo in cui risiedete per un breve periodo durante il viaggio.

Con Amore,
Baba