
22 Maggio 2025
Come scritto a Prasanthi Nilayam oggi
Nessuno può conoscere l’origine di qualcosa. Per esempio, c’è un seme di grano verde: chi può risalire alla sua genealogia? Però si può conoscere il suo futuro: il momento in cui viene messo in bocca e sgranocchiato costituisce la sua fine. La sua origine non è nota ma la sua fine è nelle nostre mani. Questo è il motivo per cui all’essere umano viene raccomandato di porre mente alla sua fine. Non preoccupatevi della rinascita che non è in vostro potere, cercate soltanto di fare in modo che la vostra fine sia pura e sacra; questo lo potete ottenere con la pratica spirituale. Molti pensano che la ricerca di Dio costituisca una pratica spirituale ma non c’è bisogno di cercare Dio: che necessità c’è di cercare Dio che è onnipervadente, dentro e fuori? L’unica pratica spirituale che si deve seguire è smettere di identificarsi col corpo (anatma bhava). Anatma è ciò che è temporaneo; quando lo si abbandona, si raggiunge ciò che è eterno e non muta.
Discorso Divino del 14 gennaio 1993
Il nome di Dio è l’unico rimedio contro le sofferenze della nascita e della morte che vi accompagnano in questo mondo.
Con Amore,
Baba
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