Italian, 20.may.25

20 Maggio 2025
Come scritto a Prasanthi Nilayam oggi
Alla domanda “Chi sei?” ognuno di voi pronuncia il nome che qualcuno gli ha dato anni fa o che si è dato da solo; voi non date il nome associato alla Vita dopo la vita che è sopravvissuto a molte morti e nascite cioè quello dell’Atma che siete veramente. Quel nome che avete dimenticato è avvolto da tre veli spessi: la sporcizia del vizio, della malvagità e della passione (mala), l’ignoranza che nasconde la verità e rende la falsità attraente e desiderabile (vikshepa) e la sovrapposizione del transitorio all’eterno, all’universale che c’è ai confini dell’individualità (avarana). Come può l’essere umano rimuovere questi tre strati di sporcizia? Certamente con acqua e sapone; il sapone del pentimento e l’acqua dell’azione consapevole rimuoveranno ogni macchia di mala. La mente vacillante, che causa una ricerca frenetica della felicità dagli oggetti di senso e dalle pertinenze esteriori, sarà trasformata dall’adorazione costante (upasana). Il velo di avarana può essere strappato con l’acquisizione della Conoscenza che rivela l’essenza atmica dell’essere umano e l’unità atmica di tutta la creazione. Mala viene quindi rimosso dall’azione, vikshepa dalla devozione e avarana dalla Conoscenza. Ecco perché i saggi indiani hanno stabilito questi tre percorsi per gli aspiranti.



Discorso Divino del 30 settembre 1968

Togliete la cataratta e riavrete la vista, togliete la mente e la Conoscenza di sé si rivelerà automaticamente.

Con Amore,
Baba