Italian, 04.apr.25

4 Aprile 2025
Come scritto a Prasanthi Nilayam oggi
Non c’è alcun oggetto che non abbia un difetto o non subisca un deterioramento, non c’è una gioia che non sia mescolata al dolore né c’è un’azione che non sia contaminata dall’egoismo quindi state attenti e sviluppate il distacco che vi salverà dal dolore. Il Ramayana infonde questo distacco, questa rinuncia (tyaga) saggia, valida e preziosa; Rama si recò volentieri nella foresta come esule nel momento in cui seppe che suo padre desiderava che lo facesse e notate che, proprio in quel momento, egli sarebbe stato incoronato imperatore dalla stessa persona che gli ordinava di andare in esilio. Mentre nel Ramayana le persone che hanno poteri pieni e diritti rinunciano alle posizioni di autorità, oggi vediamo molte persone che non hanno alcun potere o diritto chiedere a gran voce di comandare. Il dovere è Dio: questa è la lezione del Ramayana. Oggi, la parola “dovere” è usata per indicare i modi con cui si esercita l’autorità. No! Il dovere è la responsabilità che avete di rispettare, riverire e servire gli altri al meglio delle vostre capacità. Voi affermate di avere la libertà di camminare agitando il vostro bastone da passeggio intorno a voi ma la persona che viene dietro ha la stessa libertà vostra di usare la strada. Esercitare la propria libertà in modo da non limitare o danneggiare la libertà degli altri: questo è il dovere che diventa adorazione.



Discorso Divino del 20 aprile 1975

Se seguite la disciplina spirituale regolando la vita e adempiendo ai doveri quotidiani, siete destinati a ricevere la grazia di Dio.

Con Amore,
Baba