
15 Marzo 2025
Come scritto a Prasanthi Nilayam oggi
(Seguito del Pensiero precedente)
(3) Il campo della conoscenza con i suoi alti e bassi. Finché non si raggiunge la vetta della conoscenza da cui si sperimenta l’Uno che è diventato questa illusione immensa, molte tentazioni e ostacoli portano il ricercatore fuori strada. Lo studente è portato a rinunciare del tutto alla scalata quando si sente esausto o ritiene di aver raggiunto la vetta. La Gita definisce ‘Pandit’, o uomo colto come un samadarshi, colui che ha acquisito la consapevolezza dell’Uno unico presente in tutti gli esseri. Lo jnani ha ottenuto l’equanimità quando è convinto che l’Uno sia la Verità di tutti e quando i suoi pensieri, le parole e le azioni sono guidati da questa convinzione. (4) Il campo della devozione con i suoi alti e bassi. Anche qui ci sono molti fanatismi, pregiudizi e persecuzioni che nascono dall’ignoranza dell’Uno, dell’unicità del Dio che tutti adorano attraverso riti, rituali, modi e metodi diversi. C’è un Dio solo; Egli è onnipresente.
Discorso Divino del 7 settembre 1985
L’equanimità nella devozione (bhakti samatva) consiste nel comprendere questa verità: Isvara pervade l’universo intero, è tutto e il rifugio di tutti.
Con Amore,
Baba
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