
24 Settembre 2024
Come scritto a Prasanthi Nilayam oggi
Noi stiamo camminiamo nel crepuscolo della sera, quando le cose si vedono in modo confuso, e vediamo una corda abbandonata disordinatamente per terra. Ognuno che la vede si fa un’idea personale di cosa sia anche se in realtà è soltanto una corda: uno la scavalca pensando che sia una ghirlanda, un altro pensa che sia un segno lasciato dall’acqua che scorreva e la calpesta, un terzo immagina che sia un tralcio d’edera, un rampicante strappato da un albero e caduto sul sentiero. Alcuni hanno paura che sia un serpente, vero? Nello stesso modo, l’unico Brahman supremo, che non va incontro ad alcun cambiamento o trasformazione essendo sempre e solamente Quello, si manifesta come il mondo dei nomi e delle forme innumerevoli. La causa di tutto questo è il crepuscolo generato dall’illusione (maya). La corda può apparire come molte cose, può provocare delle reazioni e dei sentimenti diversi, diventa la base della varietà ma non si trasforma mai in tante cose, è sempre la stessa. La corda è sempre la corda, non diventa una ghirlanda, una striscia lasciata dall’acqua, una liana o un serpente; così il Brahman può essere interpretato in modi vari ma è sempre e soltanto Brahman.
Gita Vahini cap. 12°
L’illusione (Maya) è il vento, gli individui sono le onde e l’oceano è Sat-Cit-Ananda.
Con Amore,
Baba
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