Italian, 02.sep.24

2 Settembre 2024
Come scritto a Prasanthi Nilayam oggi
Colui che non ha alcuna forma (Nirakara) si presenta in forma umana (narakara) quando le virtù dei buoni e i vizi dei malvagi raggiungono un certo stadio. La devozione di Prahlada e il disprezzo di suo padre dovevano maturare entrambi prima che l’Avatar Narasimha potesse manifestarsi. Per conoscere la verità dell’Avatar, l’aspirante (sadhaka) deve coltivare la mente come un contadino fa col campo: deve ripulire il terreno dal sottobosco spinoso, dai rampicanti selvatici e dalle radici tenaci, deve poi arare la terra, irrigarla e seminare bene; deve anche proteggere i germogli e le piante tenere dagli insetti, dalle capre e dai bovini ed erigere un recinto tutt’intorno. In modo simile, l’egoismo, l’orgoglio e l’avidità vanno rimossi dal cuore; la verità, la ripetizione del Nome e la meditazione (sathya, japa e dyana) costituiscono l’aratura e il livellamento, l’amore è l’acqua che deve penetrare nel campo e renderlo soffice e ricco, il Nome è il seme e la devozione è il germoglio, il desiderio e la rabbia (kama e krodha) sono il bestiame e la disciplina è il recinto. La beatitudine (ananda) è il raccolto.



Discorso Divino del 23 novembre 1964

Egli viene per conferire l’ananda, per promuovere l’ananda e per insegnare come acquisire e rendere operante l’ananda.

Con Amore,
Baba