
27 Luglio 2024
Come scritto a Prasanthi Nilayam oggi
La pace è il tesoro migliore; se essa non c’è, l’autorità, la fama, la fortuna e il potere sono aridi e pesanti. Tyagaraja ha cantato che, se la pace interiore manca, non ci può essere alcuna felicità. Per guadagnarsi questa pace e mantenerla stabilmente in sé, l’essere umano deve usare la pratica costante (abhyasa) e il distacco (vairagyam). Distaccarsi non significa rinunciare ai legami familiari e fuggire nella solitudine della giungla, significa rinunciare alla convinzione che le cose siano permanenti e in grado di dare una gioia suprema. La mente gioca dei brutti scherzi all’essere umano e crede che alcune cose siano buone e altre cattive, alcune eterne e altre transitorie. Potreste avere davanti un piatto di belle pietanze che vi sembrano deliziose e raffinate ma, se il cuoco vi dice che una lucertola è caduta nella pentola ed è stata bollita viva, tutto il fascino del cibo scompare in un attimo. Non c’è un solo oggetto che non abbia difetti o mancanze, non c’è una gioia che non sia mescolata al dolore, non c’è un’azione non contaminata dall’egoismo. Siate dunque consapevoli e sviluppate il distacco che vi salverà dal dolore.
Discorso Divino del 20 aprile 1975
La discriminazione e il distacco sono il primo e il secondo passo che l’uomo deve compiere per raggiungere la Verità atmica eterna.
Con Amore,
Baba
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