
28 Giugno 2024
Come scritto a Prasanthi Nilayam oggi
Narada vide una donna, splendente come una stella, immersa nella meditazione; si stupì dall’alone di splendore che circondava la sua corona e si chiese se avrebbe mai potuto raggiungere quella profondità di esperienza durante il suo divenire. La sua presenza risvegliò la meditante che, interpellata, rivelò la sua identità: era la Dea della scienza della consapevolezza della Realtà (Brahma-vidya-devata) cioè della verità che la saggezza (jnana) rivela. Lo stupore di Narada fu raddoppiato da questa rivelazione ed egli chiese: “Che bisogno hai di meditare? Perché questa intensa meditazione (dhyana) che ha messo a tacere tutta la natura intorno a te? Su cosa stai meditando?”. Ella rispose: “Desidero la gioia suprema di contemplare i Piedi di Loto di Krishna; medito su di essi diventando una Gopi che si è abbandonata totalmente a Lui”. Tale è la dolcezza che si può ottenere tramite quella contemplazione e quella devozione (bhakti).
Discorso Divino del 13 gennaio 1968
L’istruzione, la ricchezza, il culto rituale e le penitenze non hanno alcun valore se la devozione genuina a Dio non c’è.
Con Amore,
Baba
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